LA STORIA
in collaborazione con Fondazione Trentina per l'Autismo, Associazione Abilitiamo ONLUS e Polifactory
L'idea progettuale prevede di utilizzare il Fab Lab presente all’interno dell’Ex Filanda di Sulbiate per realizzare nuovi laboratori “del fare” con ragazzi e giovani, dedicati alla fabbricazione digitale e creazione di prototipi, strumenti digitali, oggettistica, attività di robotica educativa e coding. In particolare, si prevede di organizzare:
Questa idea progettuale è nata anche grazie a un confronto con tutti i nostri educatori che, nella fase di look down sono comunque rimasti in contatto con ragazzi e giovani, evidenziando come le piattaforme digitali in uso per la didattica a distanza, abbiano quasi sempre riprodotto le modalità di un insegnamento tradizionale (lezione frontale, esercitazioni, compiti, verifiche) e come gli studenti, soprattutto quelli appartenenti alla fasce più fragili, si siano demotivati perdendo il significato intrinseco creativo, progettuale e pratico legato alla conoscenza e utilizzo delle nuove tecnologie, viste da loro più come un peso che un’opportunità.
in collaborazione con Spazio Giovani e Consorzio Comunità Brianza ONLUS e finanziato da AZIENDA SPECIALE FARMACIE COMUNALI VIMERCATESI
Partendo da Monza e dalla Brianza, il progetto Prisma coinvolge le province che occupano la zona Sud-Est della Lombardia (BG, BS, MN, CR). Coinvolge, oltre al capofila Consorzio Comunità Brianza, 8 Comuni, 15 Istituti scolastici comprensivi, 36 Coop. sociali/Associazioni e 1 Fondazione Comunitaria.
Il progetto intende integrare strategie e azioni di contrasto alla povertà educativa 5-14 anni, attivando nei territori comunità educanti solidali, con focus specifico su ragazzi e famiglie a rischio di esclusione sociale.
La finalità è quella di promuovere cultura dei diritti al gioco, istruzione, espressione, apprendimento attivo attraverso offerta diversificata di attività esperienziali a scuola e in Laboratori territoriali permanenti - Prisma Lab & Summer Camp, oltre a sperimentare formazione e attività innovative, in particolare attraverso uso di tecnologie digitali e discipline STEM.
Make in Progress per fronteggiare l’emergenza Covid-19 ha messo in campo le proprie competenze stampando in 3D valvole di raccordo delle mascherine sanitarie. Al progetto si sono presto uniti privati, imprese e designer ed istituzioni che, possedendo una stampante 3D, hanno dato vita alla #3DCommunity per rispondere alla crescente domanda di dispositivi di protezione individuale.
Report Startup vs Covid-19 Cariplo Factory
in collaborazione con Spazio Giovani e Consorzio Comunità Brianza ONLUS e finanziato da Fondazione Comunità Brianza
Lo “Stage di reciprocità'' è una proposta straordinaria per far conoscere ai docenti il mondo delle imprese e alle imprese il mondo della scuola. Questa iniziativa è stata promossa da Camera di commercio di Milano, Monza Brianza Lodi e realizzata da Formaper, in collaborazione con gli Uffici Scolastici Territoriali e le Scuole Polo delle tre province.
Si tratta di uno scambio formativo tra scuola e impresa che intende promuovere una nuova progettualità congiunta, per migliorare lo sviluppo di competenze negli studenti: perché il disallineamento delle competenze, il missmatch tra la formazione scolastica e le attese del mercato del lavoro siano limitati il più possibile.
in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale "Paolo Frisi" di Monza
La Camera di Commercio di Monza e Brianza, nell’ambito di un accordo con la Provincia di Monza Brianza e la Regione Lombardia, ha finanziato l’infrastrutturazione di un makerspace dotato di taglio laser, stampanti 3D, un laboratorio di elettronica e una fresa CNC di medie dimensioni. Infrastrutture che costituiscono a tutti gli effetti un Fab Lab, che è stato, infatti, successivamente inserito, nel network dei laboratori attivi in Italia.
Consapevoli delle difficoltà che hanno i progetti di riqualificazione una volta esauriti i finanziamenti, è stato proposto un concept potenzialmente in grado di generale lavoro e capitale sociale tramite una riflessione su 4 temi:
1- Making (spazi del fare per cittadini ed imprese);
2- Arte (nuovi modelli di contaminazione e crescita culturale);
3- Food (riflessione sulle produzioni locali);
4- Lavoro (principalmente co-working e spazi collaborativi).
Le tematiche sviluppate hanno avuto un riscontro diretto nella conformazione degli spazi all’interno della Filanda, generando un’unica area fluida dove queste attività potessero coesistere e alimentarsi a vicenda valorizzando la conformazione architettonica del bene restaurato.
Rispetto all’attivazione del progetto "Make in Progress" il design ha svolto un ruolo fondamentale attraverso l’implementazione di varie azioni:
- Analisi del territorio e di casi simili
- Definizione di uno scenario compatibile con il territorio
- Test dello scenario (demo del servizio)
- Definizione di un modello di business e della sostenibilità economica (creazione di nuova impresa).
Nella prima fase di sviluppo è stata essenziale un’analisi qualitativa e quantitativa del territorio finalizzata all’individuazione dei soggetti-impresa potenzialmente coinvolgibili nel piano strategico. Un’operazione che ha avuto come output una mappa del territorio.
L’intento principale dell’analisi era quello di verificare se e come il design, l’innovazione sociale e le politiche pubbliche potessero definire un “ecosistema o ecologia dell’innovazione” e configurare un modello di “Innovazione Resiliente”.
Il raggruppamento ha partecipato ad un bando di Regione Lombardia (PROGRAMMA ASTER) ottenendo un ulteriore finanziamento a copertura dei costi di co-finanziamento.
Questo meccanismo virtuoso, ha portato sul territorio circa 1,6 Milioni di euro per il recupero/restauro della Ex-Filanda e per l’avvio di un modello innovativo di gestione senza intaccare le casse comunali e generando opportunità per il territorio. I fondi sono stati utilizzati prevalentemente per il recupero architettonico del bene.
Nonostante non sia stato reperito alcun atto ufficiale riguardo alla costruzione dell’edificio, secondo i discendenti di uno dei fondatori e degli anziani sulbiatesi essa può essere fatta risalire al 1923.
Sicuramente, il 23 Gennaio 1925, nello studio del notaio Dr. Piero Monforte Ferrario, sito in Milano, si costituì la Società Anonima per azioni denominata Setificio di Sulbiate Brianza fra i signori Antocio Cav. Ottolina, Ambrogio Fumagalli e Giuseppe Foppa Pedretti.
Soci maggioritari i signori Ottolina e Fumagalli con 115 azioni a testa, pari a lire 230.000, «valore consensualmente riconosciuto» alla filanda, costituita da «ottanta bacinelle in pieno funzionamento, col macchinario, impianti, attrezzi e mobili esistenti».
La struttura portante, di forma rettangolare, è costituita da lesene di mattoni a vista in cotto e ampie vetrate a tutta altezza. Sulla testa dell’opificio si trova la palazzina su due piani con sottotetto, dove erano posizionati gli uffici tecnici ed amministrativi.
Dalla morte del Regio Podestà il Cav. Antonio Ottolina, avvenuta nel 1929, sino al periodo della Seconda Guerra Mondiale vi trovarono occupazione numerose donne sulbiatesi, impiegate nei diversi ruoli legati all’estrazione e lavorazione del filo di seta.
PARTNER
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Nell’ambito di
Con il sostegno di
INDIRIZZO
Via A. Manzoni, 9/A - 20884 - Sulbiate MB